Formalmente, nella foto, ci sono due spazi che si contendono la preminenza: l’atleta e l’acqua. Il taglio elimina il superfluo e restano queste due forze contrapposte a mostrare lo sforzo della nuotatrice contro il freno dell’acqua.
La scelta tecnica ed estetica di Garuti è stata esaltare il movimento nel momento in cui la maschera, quasi tragica, dell’atleta inspira l’ossigeno necessario a prolungare il suo vigore agonistico.
Lo sport è movimento e nel rappresentare questo movimento Garuti si è, consapevolmente o no, accostato ai canoni di quella espressione d’arte che è stato il Futurismo, che esaltava la velocità come il nuovo, il moderno e appunto il futuro dell’arte italiana. Tempi passati, ma in fotografia continuano e Garuti ce ne da un esempio.
Giorgio Tani