Una macro, una fotografia ravvicinata. Poco importa. L’autore ha voluto entrare dentro alla pupilla per coglierne i riflessi e più ancora il pensiero che entra ed esce da quell’occhio. Non entro nel giudizio tecnico. Qui la ripresa per quanto pensata può anche non essere perfetta. Capita nelle fotografie che hanno un humus concettuale. Ed allora cerchiamo quel che l’autore ha voluto dire con questi pochi segni fortemente significanti. Nell’occhio si riflette un paesaggio nel quale prevale o prevarica un’elica eolica. Quando percorriamo strade che valicano paesaggi, ormai ne vediamo molte. E’ l’oggi che ha bisogno di energia pulita e che per farlo deve servirsi di venti e di maree, forze della natura pulite e gratuite all’inizio e disponibili ovunque. Sembra questo il messaggio che la foto può dare. Il titolo, che è sempre un’indicazione dalla dall’autore: “A future autlook”, può essere inteso come uno sguardo al futuribile. Contiene forse due visioni diverse del futuro: il paesaggio modificato pro domo sua dall’uomo, e la critica nei confronti di una intrusione innaturale, appunto, che modifica la naturalezza del paesaggio come è sempre stato nell’estetica in cui da sempre viene rappresentato.
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