Un ritratto intenso, intrigante, che la scelta tonale premia. Ambientato in uno spazio che appare come una stanza personale dove il protagonista è fermato in uno statico atteggiamento meditativo. Assorto nella
consultazione di alcuni documenti, bloccato da una evidente preoccupazione, sottolineata dalla postura, seguiamo quello che il titolo scelto dall’autore indica come traccia di lettura e abbiamo l’impressione che tutto sia chiaro.
Ma è osservando con attenzione gli oggetti e i particolari che compongono la scena che la nostra curiosità ha un balzo. Non ci basta più la prima sensazione. Siamo stimolati dal desiderio di saperne di più.
L’orologio costoso, il liquore consumato, quasi un aiuto a sostegno del peso degli accadimenti, l’abito elegante, ma strappato sulla spalla, aumentano le ipotesi sui perché di tanta tensione. Purtroppo però non lo sapremo mai.
Possiamo solo fare ipotesi. Ma, a ben pensare, ciò è parte della forza evocativa e perturbante di questo ritratto che continuerà a risvegliare il nostro interesse nel cercare risposte.
Orietta Bay