L’immagine ci mostra alcuni frammenti di ghiaccio, di varia dimensione, in riva al mare, trasportati o mossi dal ritorno dell’onda.
Un paesaggio marino, dunque, realizzato, probabilmente, a tramonto inoltrato, ove è chiara l’intenzione dell’Autore di assumere e di indicarci come soggetto primario proprio i su accennati frammenti, rappresentati senza trascurare un minimo di spazialità all’infinito, resa ancora più efficace dall’utilizzo prospettico di una idonea lunghezza focale e di una giusta distanza di ripresa.
Ciò che colpisce immediatamente è il particolare effetto dovuto alla illuminazione (che però non sembra legare con quella che insiste nel resto della sena) e a quelle piccole “alcove” semicircolari createsi a causa dell’effetto “strascico” dell’onda di ritorno.
Effetto peculiare che non può non stuzzicare la nostra immaginazione considerando anche che la base di fondo su cui s’infrange l’onda appare estremamente scura, come se l’illuminazione non vi esercitasse alcun effetto.
Come pure non può non sollevare la nostra curiosità la particolare forma delle citate “alcove” e del particolare effetto di mosso, il tutto illuminato da una luce la cui presenza ed intensità sembrerebbero improprie.
Una scena capace di attrarre sensorialmente la nostra attenzione ma che, al contempo, è foriera di alcuni interrogativi non ancora disciolti.
Marcello Ricci