Ciò che immediatamente si evince, è una corretta impostazione generale del soggetto, ottenuta con una composizione semplice che ben si sposa con la naturalezza della postura della ragazza.
La struttura poggia anche su alcuni fattori fisici insiti nella persona come, ad esempio, i capelli sciolti, le braccia come fattori di equilibrio ascendente e discendente, il chiaro-scuro sul volto, cose, queste, che permettono di ottenere una figura slanciata dall’aspetto piacevole nonché una ulteriore nota di naturale stabilità.
Quanto sopra incide anche sulla capacità espressiva del soggetto ove, considerando alcuni elementi tipici del ritratto, trapela un atteggiamento interessante, – richiesto o meno che sia – tale da richiamare “un certo modo di essere.”
La figura risulta correttamente circoscritta da una cornice abbastanza stringente ma sufficiente al “respiro” dell’immagine e finalizzata a far convergere sul soggetto ogni attenzione.
La scelta del Bianco e Nero riesce, inoltre, ad esaltare l’essenza del soggetto stesso che si accompagna a quanto già evidenziato sui suoi aspetti formali.
Il nero assoluto dello sfondo, privo di dettagli, risulta, all’uopo, particolarmente efficace.
Nel ritratto qui in esame, che come tale richiede la sussistenza di alcuni requisiti formali e di un giusto dimensionamento del soggetto nell’ambito di uno spazio, consiglierei di porre particolare attenzione alla sua posizione, frontale o diagonale, come pure alla scelta delle conseguenti modalità operative, tra le quali, una idonea distanza di ripresa ed una idonea lunghezza focale dell’obietivo.
In tal senso, si nota che il braccio sinistro della ragazza , rivestito da una blusa, appare sovradimensionato mentre quello destro, al paragone, appare , molto più piccolo.
Ciò, indipendentemente dalla tipologia della blusa stessa e dallla sua ampia vestibilità, cosa, questa, certamente naturale e spesso foriera di un personale “modus vivendi”.
Altresì non può non notarsi che la mano del braccio destro, scompare completamente dietro ai capelli, mostrando, in tal guisa, un arto monco gravitante, tra l’altro, in un’area di difficile gestione anche sotto l’aspetto illuminatorio.
Da ciò deriva che il gesto, tipico nella donna in genere, sopprime uno degli elementi basilari nel genere ritratto, cioè le mani, le quali, ben lo sappiamo, rappresentano una delle maggiori difficoltà sia sotto l’aspetto estetico sia sotto quello sostanziale espressivo.
Detto questo, occorre però considerare l’opera nella sua globalità, per quanto essa esprime, comunica o suggerisce relativamente alle idee, sensazioni o emozioini; fattori, questi, che sono presenti nel “Ritratto 15”.
La scelta del soggetto, l’atteggiamento che gli è proprio, ed una idonea illuminazione sono fattori basilari che devono sempre informare la filosofia e la tecnica del ritratto, genere difficile e irto di molte variegate difficoltà; un genere la cui operatività deve attivarsi dopo una approfondita analisi delle caratteristiche del soggetto stesso.
Marcello Ricci