Un ritratto dal forte impatto visivo che intriga e al contempo genera interrogativi. I colori acidi, potenti e dissonanti trasportano in una sorta di nonluogo che conduce ad un’indagine introspettiva evidenziando inquietudine. Si percepisce empaticamente la mancata serenità dell’esistenza ed il desiderio di sfuggire dalla realtà oggettiva. Protagonista della scena è un ragazzo dall’espressione fiera, quasi pronto alla sfida.
Lo sguardo verso quel qualcosa che spera e desidera, in attesa. Una stasi che, ossimoricamente, lo immerge nel turbinio di emozioni che i bagliori invitanti, nell’oscurità della notte, sembrano dichiarare.
Anche il titolo sintetico, enigmatico, concettualmente criptico lancia una sottesa sfida interpretativa. Nulla è esplicito ma legato ad indizi che svelano. La scelta compositiva è studiata per generare un immaginario dialogo tra il giovane, il luogo e l’attento interlocutore. Luci che, come simbolici suoni, si trasformano in parole e sembrano raccontare storie mettendo in atto una stimolazione sensoriale sinestetica. Una generazione che desidera affermare i propri sentimenti spingendo lo sguardo oltre gli ostacoli sociali.
Orietta Bay