Il massimo valore comunicativo di una fotografia si ottiene mettendo in atto quelle operazioni di sottrazione capaci di far emergere il soggetto con assoluta forza evitando il disordine di uno sfondo non coerente.
Consapevole di ciò Lorenzo Antoci ha usato abilmente un personaggio che viene mostrato nei suoi tratti essenziali; il volto parzialmente rappresentato costituisce una presenza-assenza necessaria per non fornire un ulteriore centro di interesse che avrebbe potuto istogliere l’attenzione dal soggetto-smartphone che posto su un vassoio luminoso ispira la vera comunicazione.
Attraverso l’uso sapiente delle luci, dallo sfondo emergono solo quei dettagli che servono da rafforzativo per la composizione: le mani con le dita distese impugnano stoviglie che, come un binario, conducono sul soggetto.
Il messaggio di questa fotografia è lapalissiano, per comprenderlo non occorrono slanci di fantasia tuttavia l’insieme è assolutamente magistrale!
Essendo il sottoscritto un convinto formalista penso che questa sia una delle fotografie migliori che, nel tempo, il 3C mi abbia sottoposto per la critica.
Come altre volte vorrei dare un consiglio all’autore: vedo questa foto stampata in grandi dimensioni arredare un ambiente moderno. In fondo per ogni fotografia è bene prevedere un utilizzo anche fuori dai circuiti amatoriali.
Roberto Evangelisti