Self-care è un portfolio narrativo tematico che tratta di un’auto-cura intesa come il desiderio di occuparsi del proprio benessere. Attraverso la descrizione di situazioni e azioni che, come coccole psicologiche, spingono verso la positività e mettono in moto un meccanismo di difesa che aiuta a superare gli ostacoli.
Ma quello che caratterizza e rende particolare questo progetto, non è solo la forza dell’argomento trattato (cosa), e la motivazione finale (perché), che di per sé sanno creare empatia, ma la novità della scelta operativa. L’autore della storia che è narrata, non è il soggetto della cura e neppure la cura stessa. Chi lo rende nuovo è il racconto in terza persona. È il fotografo, che con garbata delicatezza e intensità espressiva, documenta e condivide.
Testimonianza esistenziale. Un percorso di vita che, dall’accettazione di una malattia, non subisce.
Non si chiude a riccio, pensando di proteggersi, ma capisce che se vuol vincere deve aprirsi, uscire, cercando, nella cura di sé, il miglior alleato.
Dieci fotografie che previlegiano composizioni essenziali, togliere per eleggere come ci insegna la buona composizione fotografica, ma anche scelta dove la fa da padrone la sineddoche. Parte per il tutto, che invita alla riflessione.
Dieci inquadrature quadrate, che conducono lo sguardo al centro del messaggio. Profilo tonale ben equilibrato. Armonia degli sfondi in sintonia con gli oggetti ripresi. Ora intesi ora lievi.
Fotografie rivelatrici di un pensiero profondo. Al centro lei, forte, decisa, una guerrigliera che lancia a tutti, con determinazione, il suo messaggio. Volersi bene e crederci fino in fondo è il miglior volano per aiutare la guarigione.
Orietta Bay