C’è stato un tempo in cui nei concorsi le fotografie di greggi andavano alla grande. Era una sorta di Arcadia, il cui classicismo poetico piaceva. Poi una famosa polemica le rese obsolete e si videro in molto minor misura. Questa foto di Mauro Boni è tutt’altra cosa, c’è la modernità delle gomme usurate che diventano dei passaggi e dei rifugi dai quali far capolino. Qui c’è un gioco pieno di ironia tra il fotografo e la pecora.: l’orecchio teso, gli occhi puntati a vedere quel che l’individuo che ha di fronte farà e quel sorrisino che completa l’espressione di bambino giocherellone che la pecora ha. Insomma è un’immagine piacevole, fuori dai classici della transumanza , ma anche moderna come concezione e soprattutto spontanea. L’attimo colto al volo che non si ripeterà perché la pecorina sarà più veloce del fotografo, appena sentito il clic, ad allontanarsi.
Giorgio Tani